Con una lettera inviata a tutti i Sindaci della provincia di Frosinone, la Coldiretti di Frosinone ha chiesto, in relazione all’IMU, di dimezzare l’aliquota prevista per i fabbricati rurali e di ridurre sensibilmente l’aliquota prevista per i terreni agricoli.
Il recente provvedimento legislativo approvato dal Parlamento riguardante “Disposizioni urgenti per la crescita l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, contiene una serie di misure di grande impatto economico-finanziari per i cittadini e le imprese del nostro paese – hanno scritto a tutti i primi cittadini ciociari Loris Benacquista e Paolo De Cesare, rispettivamente presidente e direttore della Coldiretti ciociara. In particolare – hanno spiegato i dirigenti dell’associazione agricola frusinate - l’articolo 13 del suddetto provvedimento introduce l’IMU che, per quanto riguarda gli immobili agricoli, siano essi terreni o fabbricati, stravolge la disciplina previgente, imponendo un aggravio fiscale in particolare sugli immobili utilizzati per lo svolgimento dell’attività agricola. Le singole Amministrazioni Comunali hanno la facoltà - spiega De Cesare - di dimezzare l’aliquota prevista per i fabbricati rurali e di ridurre sensibilmente l’aliquota prevista per i terreni agricoli. L’IMU colpirà pesantemente terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi: in questo modo il decreto Salva-Italia andrà di fatto a tassare quelli che sono a tutti gli effetti mezzi di produzione per imprese agricole.
Da parte nostra ci è perfettamente chiara la grave situazione di difficoltà in cui versa l’intero Paese e quali siano i sacrifici imposti ai cittadini italiani, così come è evidente la necessità improcrastinabile di reperire risorse in poco tempo usando la leva patrimoniale che ricade sui beni conosciuti. Tuttavia questa nuova “ patrimoniale agricola” si abbatte pesantemente sulle imprese, poiché colpisce il “bene terra” in quanto tale, non riconoscendogli più il carattere di ruralità e la funzione di bene strumentale (ed indispensabile) all’esercizio dell’ attività di impresa”.
Anche alla luce del gravissimo disagio e dei forti danni che ha registrato l’agricoltura a causa dell’eccezionale nevicata dello scorso inizio febbraio la Coldiretti chiede di applicare virtuosamente in favore degli imprenditori agricoli la facoltà per i comuni di ridurre l’imposta, limitando al minimo l’imposizione per i fabbricati rurali e i terreni agricoli, tenendo conto della imprescindibile strumentalità del terreno su cui insiste l’impresa, della multifunzionalità della stessa, del “benessere sociale” cui essa contribuisce. “Reclamiamo una fiscalità locale a carico delle imprese agricole basata sui principi dell’equità – ha commentato De Cesare - nella certezza che, anche in questa occasione, i Sindaci non mancheranno di agire fattivamente a sostegno del “ mondo agricolo” vera risorsa per la nostra economia, condividendo l’importanza strategica che riveste la nostra agricoltura in termini di presidio territoriale, ambientale ed alimentare.