5 Luglio 2010
Assemblea Nazionale Coldiretti

“Un’assemblea davvero bella e partecipata oltre che interessante per i temi affrontati e per quanto ha saputo portare alla ribalta”. Questo il giudizio del direttore della Coldiretti, Gianni Lisi, che, insieme al presidente provinciale dell’organizzazione ciociara, Loris Benacquista, ha preso parte alla riunione svoltasi al palalottomatica dell’Eur, a Roma, con oltre 150 tra associati e dirigenti. “Le difficoltà delle imprese agricole anche nel frusinate sono il frutto dello stesso arretramento dell’etica sociale nel mercato – ha detto Lisi – e il nostro presidente nazionale, Sergio Marini, ha saputo evidenziare tutto ciò. La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza  che ha generato la crisi internazionale ed ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi,  come fosse un aspirapolvere o un frigorifero. In Ciociaria siamo alle prese con la vertenza latte per le nostre richieste di aumento sul prezzo per litro conferito dai produttori ma questi temi sono di stretta attualità e interessano tutti i cittadini-consumatori. La situazione di difficoltà dell’agricoltura non dipende solo dalla crisi generale ma dal fatto che stiamo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le nostre imprese: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. La Coldiretti, che durante l’assemblea, a cospetto di tre ministri e diversi governatori regionali, ha dato ancora una volta la dimostrazione della sua forza con i circa 20.000 presenti, ha saputo sottolineare la propria strategia che si basa su tre capisaldi con valenza economica e sociale: trasformare le nostre materie prime agricole in cibo  per aumentare il potere contrattuale nella filiera e sfuggire alla morsa delle speculazioni sulle materie prime stesse; costruire un modello di rappresentanza di filiera che coinvolge cooperative e consorzi agrari perchè il nostro cibo deve arrivare sino agli scaffali, altrimenti il nostro ben fare serve alle grandi marche solo per gli spot televisivi mentre noi vogliamo firmare i nostri prodotti i mettendoci la faccia. Il nostro è un progetto intriso di etica sociale, cibo come diritto, responsabilità del fare, trasparenza della filiera, interesse e aspettative della gente come priorità. Un progetto che rida dignità al settore che deve essere pesato ben oltre e piu’ di quanto tendono a dire i parametri economici. Questo approccio fa cambiare pelle alla Coldiretti che è diventata una forza sociale a tutto tondo che parte dagli interessi dei consumatori e diviene soggetto politico e interlocutore credibile delle istituzioni, sulla base di un progetto di crescita per l’intero paese. Argomenti che anche in provincia di Frosinone – ha concluso Lisi – stiamo portando avanti e continueremo a mettere in risalto anche nei prossimi mesi grazie a diverse attività. La nostra speranza è che si eviti in tutti i modi che il conflitto in atto tra governo e Regioni danneggi le nostre imprese.

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