26 Maggio 2014
PER IL ‘DOPO QUOTE’

“La proposta di Coldiretti per fronteggiare il dopo quote latte parte innanzitutto dall’introduzione dell’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine del latte per tutti i prodotti caseari, e non solo per il latte fresco”. Per Coldiretti Frosinone, dove si munge con passione e abnegazione garantendo un prodotto di qualità e numeri significativi in termini di occupazione in un momento davvero complicato,  l’esito di questa battaglia è decisiva– sottolinea il direttore Saverio Viola. Come ribadito con grandissima forza nei giorni scorsi dal Presidente Roberto Moncalvo, dobbiamo proseguire – spiega Viola - con determinazione ancora maggiore, e vincere, la nostra guerra all’agro pirateria sia in Italia che all’estero”. Si avvicina peraltro la straordinaria occasione dell’EXPO per far conoscere in tutto il mondo i grandi formaggi italiani DOP soprattutto in quei Paesi che hanno ampie fasce di popolazione sempre più abbienti – aggiunge il presidente provinciale della Coldiretti ciociara Vinicio Savone che tra l’altro è anche allevatore da tre generazioni. Insomma, niente multe latte per gli allevatori quest’anno perché non è stato  superato il  livello quantitativo di quota latte assegnato dall’Ue. La Coldiretti provinciale sottolinea che gli allevatori di bovine da latte non devono versare il prelievo e tanto meno gli acquirenti devono trattenerlo. Il latte ceduto alle latterie dagli allevatori è stato di 10,831 milioni di tonnellate, al di sotto sottolinea la Coldiretti – del  quantitativo nazionale delle consegne di latte assegnato all’Italia che è di 10,923 per l’annata che è iniziata il 1 aprile 2013 e si è chiusa il 31 marzo 2014. E’ il quarto anno consecutivo che la produzione nazionale - precisa la Coldiretti - rimane sotto il tetto massimo assegnato dall’Unione Europea all’Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamento, con le sanzioni conseguenti.  Nel resto d’Europa molti Paesi grandi produttori di latte come Germania, Olanda, Danimarca, Irlanda, Austria e Polonia hanno chiesto tramite le loro Organizzazioni agricole un aumento del loro quantitativo assegnato dal momento che le loro produzioni di latte hanno abbondantemente superato la loro quota produttiva, con la Coldiretti che è stata l’unica Organizzazione italiana ad opporsi a questa ingiustizia nell’interesse dei propri allevatori. L'anno prossimo, al 31 marzo, cesserà il regime delle quote latte istituito nell’Unione Europea  dai primi anni 80 per fronteggiare la sopra produzione di latte che però nel nostro paese copre appena il 65% del fabbisogno con massicce importazioni di latte e prodotti succedanei che sta mettendo a serio rischio l’allevamento italiano di vacche da latte.

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