“Il via libera alla polvere di latte farà sparire 40 formaggi tradizionali censiti dalla Regione Lazio ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni”. Così il direttore della Coldiretti Lazio Aldo Mattia, commentando quanto emerge da un’ analisi della Coldiretti presentata in occasione della mobilitazione odierna di allevatori, casari e consumatori in piazza Montecitorio a difesa del Made in Italy per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte che danneggia e inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale.
Con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro - sottolinea la Coldiretti - è possibile produrre 10 litri di latte, 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt e tutto con lo stesso identico sapore perché viene a mancare quella distintività che viene solo dal latte fresco dei diversi territori.
“L’elenco dei formaggi tradizionali laziali che potrebbe essere sostituito da produzioni omologate e realizzate con polvere di latte è da far tremare i polsi oltre che l’economia di un’intera regione” ha affermato il presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri.
“Pensare che un formaggio come il Caciofiore di Columella realizzato con caglio vegetale derivante dal cardo del carciofo e frutto di una tradizione millenaria o i pecorini delle nostre montagne e le caciotte dell’agro romano, o i formaggi di bufale di quello pontino, possano lasciare il passo ad analoghi prodotti “fatti” con polvere di latte, magari importata, non è accettabile per i produttori che rischiano di abbandonare la loro attività e per i consumatori che verrebbero ingannati su prodotti che hanno fatto la storia dei nostri territori” ha proseguito Granieri
Il pressing esercitato dalla Commissione Europea sull’Italia ha già stimolato - sottolinea la Coldiretti - gli interessi degli speculatori con le importazioni di latte e crema in polvere che sono aumentate del 16 per cento nel primo trimestre 2015 rispetto allo scorso anno, secondo una analisi della Coldiretti. E non è certo casuale - precisa la Coldiretti - che i 2/3 delle importazioni provengano da Francia e Germania, l’asse che detta la linea politica dell’Unione Europea.
E’ in corso - sottolinea la Coldiretti - un pericoloso braccio di ferro che potrebbe portare alla chiusura delle stalle, alla perdita di posti di lavoro, all’omologazione e all’appiattimento qualitativo della produzione nazionale dopo la lettera di diffida inviata all’Italia dalla Commissione Europea, che è stata purtroppo sollecitata dall’associazione italiana delle Industrie lattiero casearie (Assolatte).
Si vuole porre fine - precisa la Coldiretti - al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, previsto dalla legge nazionale n. 138 dell’11 aprile del 1974, che ha garantito per oltre 40 anni l’alta qualità della produzione casearia nazionale. Il superamento di questa norma - continua la Coldiretti - provocherebbe l’abbassamento della qualità, l’omologazione dei sapori, un maggior rischio di frodi e la perdita di quella distintività che solo il latte fresco con le sue proprietà organolettiche e nutrizionali assicura ai formaggi, yogurt e latticini Made in Italy.
La polvere di latte - spiega la Coldiretti - è un prodotto “morto”, privo di proprietà organolettiche, che può arrivare da qualsiasi parte del mondo dove i maggiori produttori sono Nuova Zelanda e Stati Uniti mentre in Europa i leader sono Francia e Germania. La disidratazione consente di concentrare i costituenti del latte rendendoli conservabili a temperatura ambiente per oltre un anno e la tecnologia di produzione prevede che il latte, dopo essere stato corretto del suo contenuto di grassi, venga trattato termicamente con una perdita di valore biologico delle proteine del latte che può essere anche rilevante.
L’Italia grazie alla tutela della legge nazionale ha conquistato un primato internazionale nella qualità e nella varietà della produzione di formaggi con ben 487 diversi tipi censiti a livello territoriale che lo scellerato comportamento delle lobby industriali rischia ora di far crollare, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Una azione - ha aggiunto Granieri - che apre le porte alle frodi, danneggia i consumatori italiani con l’offerta di prodotti di basso standard qualitativo con pesanti effetti sul piano economico, occupazionale e ambientale in un momento in cui l’Italia deve puntare sulle sue distintività per tornare a crescere.
DA UN CHILO DI POLVERE DI LATTE A 2 EURO SI OTTENGONO
- 10 litri di latte
- 15 mozzarelle da 125 grammi
- 64 vasetti di yogurt da 125 grammi
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
I FORMAGGI TRADIZIONALI A RISCHIO NELLE DIVERSE REGIONI
Regione |
Specialità |
Lombardia |
63 |
Piemonte |
51 |
Campania |
45 |
Lazio |
40 |
Toscana |
35 |
Veneto |
33 |
Sicilia |
26 |
Calabria |
24 |
Sardegna |
17 |
Puglia |
17 |
Liguria |
17 |
Friuli |
15 |
Trentino |
15 |
Abruzzo |
14 |
Bolzano |
14 |
Basilicata |
13 |
Emilia-Romagna |
12 |
Molise |
12 |
Marche |
11 |
Val d’Aosta |
9 |
Umbria |
4 |
Totale |
487 |
I Formaggi tradizionali a rischio nella Regione Lazio
Burrata di bufala |
Cacio di Gennazzano |
Cacio fiore |
Cacio magno (semplice e alle erbe) |
Caciocavallo di bufala (semplice e affumicata) |
Caciocavallo vaccino (semplice e affumicato) |
Cacio ricotta di bufala |
Caciotta dei Monti della Laga |
Caciotta della Sabina (semplice e alle erbe) |
Caciotta di bufala (pontina) |
Caciotta di mucca |
Caciotta di vacca ciociara (semplice ed aromatizzata) |
Caciotta genuina romana |
Caciotta mista ai bronzi |
Caciotta mista della Tuscia |
Caciotta mista ovi-vaccina del Lazio |
Caciottina di bufala di Amaseno (semplice e aromatizzata) |
Ciambella di Morolo |
Conciato di San Vittore |
Formaggio e caciotta di pecora sott’olio |
Formaggio di capra |
Gran cacio di Morolo |
Marzolino e/o marzolina |
Pecorino (viterbese, ciociaro, di Picinisco) |
Pecorino ai bronzi |
Pecorino dei Monti della Laga |
Pecorino della Sabina (semplice e alle erbe) |
Pecorino di Amatrice |
Pecorino in grotta del viterbese |
Pressato a mano |
Provola di bufala (semplice e affumicata) |
Provola di vacca (semplice e affumicata) |
Provolone vaccino |
Scamorza vaccina (semplice e ripiena) |
Squarquaglione dei Monti Lepini |