Non solo la proliferazione incontrollata dei cinghiali, ma anche quella dei cervi, nella Riserva della Duchessa, dove ingenti sono i danni registrati dagli agricoltori. Un problema più volte segnalato da Coldiretti Rieti, che aveva chiesto interventi urgenti e proposto delle soluzioni. Richieste, però, rimaste inascoltate. E così la federazione provinciale ha nuovamente scritto al presidente della Riserva della Duchessa, Mariano Calisse, per esprimere il proprio disappunto in merito ad una situazione che è rimasta immutata, mentre continuano a salire i danni registrati dalle aziende agricole.
“Avevamo già scritto al presidente Calisse – spiega Claudio Lorenzini, alla guida di Coldiretti Rieti - per rappresentargli i gravi danni derivanti dall’eccessiva proliferazione delle popolazioni di cervi e di cinghiali nell’areale della riserva. Riponemmo anche profonda speranza nell’incontro che convocò, proprio a seguito della nostra nota. In quella occasione mettemmo a disposizione i nostri tecnici per studiare, insieme a quelli della Riserva, le possibili misure utili ad affrontare la problematica. Ad oggi non solo non abbiamo visto azioni concrete, rispetto al governo delle presenze di ungulati e cervi, ma è rimasta totalmente inascoltata anche la nostra disponibilità a collaborare sull’individuazione delle misure adottabili”.
Una situazione insostenibile per gli agricoltori e per i cittadini, che risulta essere ormai fuori controllo, con ingenti danni alle aziende e cali dei raccolti, che in alcune zone arrivano anche alla distruzione dell’80% delle coltivazioni, molte delle quali di pregio.
“Non è più accettabile quello che sta accadendo – aggiunge il direttore di Coldiretti Rieti, Giuseppe Casu – abbiamo chiesto al presidente Calisse di adottare, in maniera tempestiva, dei provvedimenti volti a ripristinare, entro i limiti di guardia, le popolazioni animali in questione. Naturalmente confermando nuovamente la nostra piena disponibilità a collaborare e ribadendo il nostro disappunto per la scarsa attenzione dedicata ad un problema così importante per il territorio”.