Si è tenuto, oggi, presso la sede della Confederazione Nazionale Coldiretti a Palazzo Rospigliosi a Roma, il primo confronto tra i dirigenti della Coldiretti del Lazio, riuniti nel Consiglio Direttivo di Federazione, e l’assessore all’Agricoltura regionale Sonia Ricci per discutere del futuro Piano di Sviluppo Rurale (PSR) che la Regione Lazio si appresta a redigere per il periodo di programmazione 2014-2020.
All’introduzione del presidente della Coldiretti Lazio David Granieri, che ha evidenziato come i Programmi di Sviluppo Rurale rappresentino “poderosi strumenti che anche per le risorse finanziarie di cui sono dotati risultano fondamentali per l’ulteriore sviluppo di un sistema agricolo ed agroalimentare regionale realmente competitivo e sostenibile”, sono seguite le relazioni tecniche che hanno sottoposto al dibattito le principali questioni.
Secondo Coldiretti Lazio, ha sottolineato il direttore della stessa Aldo Mattia, “è di primaria importanza, fin d’ora, mettere in campo un metodo di parternariato innovativo che consenta, grazie al contributo di chi rappresenta la maggioranza dei futuri beneficiari dei finanziamenti del PSR, di condividere il contesto dentro il quale si opera, individuare gli obiettivi da raggiungere e la relativa strategia di intervento, aver chiari i fabbisogni di intervento che vengono dal territorio e quindi redigere un PSR accessibile e rispondente alle esigenze di sviluppo delle imprese agricole”.
L’assessore Sonia Ricci, nell’apprezzare il metodo di lavoro e i contenuti concreti proposti da Coldiretti Lazio riguardo al prossimo PSR, ha voluto porre l’accento sull’intenzione della Regione di lavorare sulla semplificazione delle procedure di accesso allo stesso in termini sia di massima informatizzazione della documentazione richiesta sia soprattutto sul piano dei tempi di istruttoria delle domande ed erogazione dei finanziamenti. Semplificazione, ha concluso l’assessore, che non deve mai andare a scapito della qualità della progettazione e dell’efficacia della spesa.
Infine, non sono mancate convergenze anche su altri temi sensibili quali la necessità che alcune questioni siano trattate da Piani Nazionali a cominciare dalla misura relativa alla gestione del rischio in agricoltura (Assicurazioni) senza dimenticare gli interventi sul sistema irriguo e la biodiversità.