La Corte di Appello di Roma, attraverso un’ordinanza cautelare, ha sospeso la sentenza del Tribunale Civile di Roma che, lo scorso ottobre, aveva vietato l’utilizzo del marchio Cacio Romano da parte della Formaggi Boccea S.r.l. e bloccato la commercializzazione del prodotto in seguito alla richiesta del Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino romano Dop.
“Avevamo detto subito che non saremmo arretrati di un centimetro nella battaglia per tutelare gli allevatori laziali e così è stato. Anche la Regione si è schierata subito al nostro fianco in questo scontro per la difesa della filiera ovicaprina laziale, drammaticamente penalizzata dalle politiche scellerate del Consorzio per la tutela del Pecorino romano – spiega David Granieri, presidente Coldiretti Lazio - L’ordinanza della Corte d’Appello è di grande importanza perché mira a salvaguardare sia la buona fede del consumatore sia la tipicità e la provenienza regionale di un prodotto simbolo dell’agricoltura capitolina che ora potrà subito tornare in commercio. E’ assolutamente inaccettabile e contro ogni logica che solo il 3% del pecorino romano sia fatto con latte degli allevatori laziali, peraltro già sottopagati dalle industrie con prezzi che non coprono neanche i costi di produzione. Per tutelare la filiera zootecnica si deve porre rimedio a questa situazione e riconoscere al più presto il marchio DOP per il cacio romano. L’ordinanza della Corte di Appello va in questa direzione e riconosce i diritti e il lavoro degli allevatori laziali”.