Nel Lazio i danni causati dalla fauna selvatica hanno raggiunto livelli drammatici con conseguenze disastrose per gli agricoltori, lasciati soli a fronteggiare questa emergenza. I numeri testimoniano la gravità della situazione: 7 milioni di euro di danni, tra raccolti completamente distrutti, strutture demolite o fortemente danneggiate e animali allevati uccisi. Di questo si parlerà nel corso dell’incontro “Attenti al Lupo” organizzato dalla Coldiretti Latina, in programma domani, alle ore 17, presso la Sala Consiliare del Comune a Itri, a cui parteciperanno i sindaci del territorio ed esperti del settore. Al centro della discussione il proliferare incontrollato dei cinghiali, ma non solo, gravi problemi sono provocati anche dai lupi che distruggono le coltivazioni e attaccano uomini e animali, dalle cornacchie che danneggiano colture di pregio, come le orticole e gli alberi da frutti, dagli storni che rovinano colture estensive come i cereali e azzerano la produzione di olive, di primaria importanza e grande qualità in particolare nella zona di Itri.
“E’ fondamentale programmare efficaci attività di contrasto della fauna selvatica e soprattutto costruire un nuovo modello di sviluppo delle aree parco dove questi animali vivono e si riproducono – spiega David Granieri, presidente Coldiretti Lazio – In Italia esistono modelli di gestione che funzionano e andrebbero replicati o presi ad esempio per garantire la competitività delle imprese agricole, mentre l’attuale, incomprensibile, disomogeneità provoca solo caos, danni e incertezza. Per gli agricoltori non c’è nessuna tutela e sono sempre di più quelli costretti a recintare a proprie spese le aziende per difendersi. La situazione è insostenibile, gli indennizzi sono bassissimi e arrivano dopo anni, tutto ciò sta provocando l'abbandono delle aree interne, con conseguenti problemi economici e ambientali, anche a livello di assetto idrogeologico del territorio. Inoltre, a rischio c’è l’incolumità dei cittadini, come dimostrano i frequenti incidenti riportati dagli organi di informazione”.