Savone: “I nostri assistiti ci chiedono di continuo spiegazioni, ma non sappiamo più cosa dire”.
Tempi di attesa troppo lunghi per la definizione delle pratiche e spreco di denaro pubblico per la liquidazione delle spese legali. È la denuncia che arriva da Coldiretti Frosinone sulle prestazioni della sede Inail di Frosinone.
“Solo dal 2018 ad oggi – spiega il direttore di Coldiretti Frosinone, Carlo Picchi - sono numerose le pratiche presentate da Epaca, il Patronato costituito dalla Confederazione Nazionale Coldiretti della Coldiretti, ma di queste solo 34 si sono definite positivamente, tutte le altre sono state rinviate a nuove udienze. Parliamo di un accoglimento in causa del 90 per cento, con un costo medio per l’Inail a sentenza positiva di circa 1800 euro di spese legali, oltre ai costi relativi alle perizie del Ctu. Tutto questo non è più tollerabile, né per il prolungarsi dei tempi di attesa per la definizione delle pratiche, né per lo spreco di soldi pubblici”.
Una situazione determinata anche dall’endemica carenza di personale nella sede di Frosinone, che ha subito un’ulteriore battuta d’arresto a causa del rallentamento determinato dall’emergenza sanitaria e la chiusura della sede, riaperta da appena due settimane.
“In sette mesi su 200 malattie professionali presentate – aggiunge il presidente di Coldiretti Frosinone, Vinicio Savone - ne sono state liquidate in prima battuta solo 15. Relativamente ai mesi di marzo e aprile, inoltre, nella sede di Frosinone hanno lavorato agli atti senza i nostri medici collegiali e le pratiche sono state definite negative solo su parere della sola Inail. I nostri assistiti ci chiedono di continuo spiegazioni, non sappiamo più cosa dire. Si tratta di persone che presentano delle patologie e sono in attesa che l’INAIL si decida. Tutti gli incontri avvenuti tra Inail e la nostra direzione generale Epaca hanno deluso le attese e le promesse fatte”.