3 Marzo 2021
COLDIRETTI LAZIO E ASSOFLORO ANALIZZANO STRUMENTI E OPPORTUNITA’ PER LA FILIERA FLOROVIVAISTICA​

Domani, 4 marzo, a Serra Madre: “Dal verde privato alla foresta urbana” con la presenza del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini

Granieri: “E’ necessario ripensare lo sviluppo delle città nel rispetto delle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori”

Il florovivaismo è uno dei settori più colpiti dalla crisi determinata dalla pandemia, che ha subito un crack da 1,7 miliardi per le 27 mila imprese, che danno lavoro a oltre 200 mila persone. Da qui la necessità di un confronto che analizzi quelle che sono le opportunità legate alla filiera florovivaistica, ma anche alla corretta gestione del verde e ai vantaggi che ne derivano in termini di qualità della vita. Nasce così il dibattito in programma giovedì 4 marzo “Dal verde privato alla foresta urbana. Strumenti ed opportunità per la filiera del verde”. 

Un approfondimento fortemente voluta da Coldiretti Lazio e Assofloro, che si svolgerà a numero chiuso e nel rispetto delle norme anti-Covid, nella struttura di Serra Madre, azienda agricola a conduzione familiare di Acilia, con il patrocinio della Società Italiana di Arboricoltura, dell’Associazione Arboricoltori e di Anaci Lazio.

Al tavolo siederà anche il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, con il suo vice e presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri.

Si tratta di un incontro tecnico, riservato agli operatori del settore, che abbraccerà i comparti vivaistico, manutentivo e arboricolturale. In un momento di particolare attenzione ai temi legati alla sostenibilità ambientale, è di fondamentale importanza affrontare un dibattito sul verde in rapporto al suo ruolo di contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici nelle aree urbane.

Innumerevoli i vantaggi che derivano dalla presenza di alberature in città, sia in ambito economico, che sociale, oltre che ambientale. Gli immobili che si trovano in prossimità delle aree verdi, hanno un valore commerciale più alto. Gli alberi garantiscono il consumo energetico con l’ombreggiatura degli edifici, ma riducono anche l’inquinamento acustico, perché le chiome attenuano il rumore, inoltre migliorano la biodiversità e forniscono gli habitat agli animali. La presenza di aree verdi migliora il benessere mentale e la coesione sociale. Dal punto di vista della sicurezza dei territori costituiscono una barriera e dunque protezione dalle inondazioni, riducendo i flussi delle acque piovane.

“L’inquinamento dell’aria è considerato la prima emergenza ambientale dal 47% degli italiani - spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - secondo un’indagine  realizzata da Coldiretti/Ixe’. E’ necessario ripensare lo sviluppo delle città e favore la diffusione del verde pubblico e privato nel rispetto delle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori”.

Un confronto che consentirà agli esperti di approfondire anche gli aspetti legali, come quelli legati al riconoscimento giuridico della figura del giardiniere o commerciali, come quelli delle detrazioni fiscali che si applicano agli interventi sul verde. Senza trascurare il valore della professionalità delle persone che operano nel settore e dunque della formazione e degli aspetti imprenditoriali. Si parlerà anche della Toumeyella parvicornis, la Cocciniglia tartaruga, problematica emergente che riguarda i pini.

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