11 Giugno 2021
COLDIRETTI LAZIO: LA PRIMA FESTA DELL’EDUCAZIONE ALIMENTARE PROTAGONISTI I BAMBINI DEL LAZIO

Granieri: “Un evento importante per aiutare i più piccoli a mangiare in maniera sana, prevenire patologie e fermare il consumo del cibo spazzatura, aggravato dal Covid”

Oltre 500 bambini provenienti dagli Istituti Comprensivi del Lazio sono stati oggi protagonisti della 1° festa dell’educazione alimentare nelle scuole che si è svolta nella tenuta presidenziale di Castelporziano. Qui è stata inaugurata la prima fattoria didattica con centinaia di bambini arrivati da tutte le scuole d’Italia alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e dei ministri delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, della Salute, Roberto Speranza e del vicedirettore della Fao, Maurizio Martina.

Grande l’entusiasmo dei bambini coinvolti nel laboratori didattici organizzati nella tenuta presidenziale di Castelporziano. Tra loro gli alunni che frequentano a Roma gli istituti comprensivi Piersanti Mattarella, Maria Montessori, Ennio Quirino Visconti, Margherita Hack, Martin Luther King, Luigi Settembrini e poi gli Scout della Parrocchia Regina Pacis di Ostia e l’Associazione ADHD Lazio Ovd. Un evento al quale hanno preso parte anche gli studenti di Pomezia, della scuola Don Bosco, De Andrè plesso D’Orazio di Santa Palomba, Enea di Torvaianica, Trilussa e Margherita Hack e da Rieti coinvolti dall’Istituto Bambin Gesù e Forum Novum.

I lockdown e le misure di prevenzione con la chiusura a più riprese delle scuole in un anno e oltre di Covid, hanno avuto un forte impatto sulla salute dei minori, che hanno subito tutti gli effetti negativi del blocco degli spostamenti. Il risultato è stato quello di aver consumato un pasto in più, spesso a base di cibi spazzatura e bibite gassate. Ridotto il consumo di frutta e verdura, incrementato di ben 5 ore, il tempo passato davanti allo schermo tra televisione, internet, videogiochi e didattica a distanza, secondo uno studio dell'Università di Buffalo in collaborazione con l’Università di Verona. Ridotta anche l’attività fisica, soprattutto per i minori che vivono nei grandi centri urbani e che nella maggior parte dei casi non hanno avuto a disposizione lo “sfogo” di un giardino o uno spazio verde.

 

“La prima festa dell’educazione alimentare - spiega il vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente della federazione regionale del Lazio, David Granieri - è particolarmente importante in questo contesto, proprio per aiutare i più piccoli a mangiare in maniera sana e prevenire patologie nell’età dello sviluppo”. 

Quasi un bambino italiano su tre (30%) è obeso o in sovrappeso con una tendenza aggravata dalla pandemia. I lunghi periodi trascorsi in casa hanno portato ad aumentare il consumo di cibi spazzatura e bevande zuccherate e a ridurre l’attività fisica, con più ore passate davanti alla tv e al pc. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa proprio in occasione della 1° festa dell’educazione alimentare nelle scuole. L’evento rientra nel progetto di “Educazione alla Campagna Amica” che con la riapertura delle scuole coinvolgerà ben 120mila bambini delle scuole elementari e medie in tutta Italia con lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.

“Il nostro obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli - aggiunge Granieri - sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea, ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura, aggravato dal Covid. Il nostro impegno è quello di creare le condizioni per una crescita qualitativa nell’alimentazione dei nostri figli, che sono stati forse le vittime principali dei problemi causati dalla pandemia”. 

Con l’isolamento indotto dal Covid a preoccupare sono anche in Italia i 2,3 milioni di adolescenti che si trovano a fare i conti con i disturbi dell’alimentazione, in una situazione che la pandemia ha sicuramente contribuito a rendere più grave. Si tratta di patologie che si manifestano prevalentemente a partire dai 12 anni ma che negli ultimi tempi sono giunte ad interessare minori anche dagli 8 anni in su.

 

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