“La prima risposta che serve subito per dare ossigeno alle imprese è sburocratizzare l’accesso ai finanziamenti. Per questo chiediamo un atto di coraggio. L'eccesso di burocrazia rappresenta una delle cause della maggiori difficoltà, soprattutto in questo periodo, per avviare la ripartenza” è l’appello del presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri. “Se veramente vogliamo cambiare registro – aggiunge - questa è l'occasione giusta per sostenere l'agricoltura, ma anche tutti i cittadini. Quello che chiediamo è di superare i mille vincoli burocratici e spendere subito”.
La Regione ha già messo a disposizione 10 milioni di euro per florovivaismo e zootecnia, ma i residui del Programma di Sviluppo Rurale, che ammontano a circa 40 milioni di euro, devono essere riconsiderati ai fini del loro utilizzo.
“L’agricoltura e l’agroalimentare – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - a causa di questa emergenza sanitaria, stanno pagando un prezzo molto alto. Ad oggi occorre mettere in atto provvedimenti incisivi, che possano intervenire sul settore primario a più livelli, portando il prima possibile liquidità alle imprese, perché questa pandemia ha fortemente modificato, se non bloccato completamente, alcuni ambiti”.
“La nostra proposta – conclude Granieri - è quella di investire i 40 milioni residui dei vecchi bandi, oltre ad eventuali risorse di fondi transitori, per le misure a superfice e per quelle del benessere animale, perché sono fondi facilmente raggiungibili ad un’ampia platea di imprenditori agricoli e non richiedono cofinanziamenti”.